La Cartaia – Ex Lanificio Sbraci

Categoria:
Sottoutilizzo
Indirizzo:
Via della Cartaia, 59021 Vaiano PO, Italia
Descrizione:
Le prime tracce di una gualchiera in questa zona risalgono forse alla prima metà del Trecento ed era probabilmente stata costruita per servire gli Alberti presso la villa di Ugnano. Nei pressi della stessa si trovava un mulino. Nel 1371 Pietro da Fabriano richiese di realizzarvi un impianto per la produzione della carta, trasformando quindi la preesistente gualchiera.
Nel 1451 risulta appartenere a Leonardo Benricevuti. Il mulino era ancora presente ma molto danneggiato dalle piene del fiume e così in parte la cartiera, tanto che nel 1469 vennero dichiarati abbandonati, per poi riprendere l'attività nel 1485.
Nel 1648 risulta invece di proprietà della famiglia Ghibellini e condotta da Bartolomeo Pantera, che la mandò però in rovina. Venne poi presa in affitto da Clemente Ricci che si impegnò a ristrutturarla. La proprietà nel frattempo passò a Giuliano Pantani, e poi ancora alla famiglia Vivaldi, che la smembrarono e affittarono a diversi soggetti a uso mulino o lanificio, tra cui Pietro Romei. Al tempo la struttura era formata da svariati corpi di fabbrica aggiunti nel tempo, formando quindi un insieme molto disomogeneo. Il corpo principale era formato da quattro piani.

Nel 1871 divenne di proprietà di Alessandro Scarlini che aggiunse nuovi capannoni e rilanciò l'impianto, anche grazie al coinvolgimento dell'imprenditore tessile Alimo Sbraci, che divenne poi il successivo proprietario nel 1918.
Nel 1931 Sbraci decise di rialzare una parte della fabbrica e si affidò per questo all'ingegner Pierluigi Nervi che intervenne realizzandone una parte in cemento armato, ma non la copertura per cui furono nuovamente adottate le capriate lignee. Probabilmente la ditta Nervi&Nebbiosi operò anche in altre strutture dello stesso complesso.
L'azienda passò poi nel 1940 nelle mani dei figli di Alimo, Metello e Oscar Sbraci, che la accompagnarono in una nuova espansione produttiva, in un altro ampliamento delle strutture già esistenti e nella costruzione di nuovi spazi per la collocazione delle macchine da filatura. Il salone della tessitura e un altro ambiente furono sopraelevati dalla Società Poggi&Gaudenzi, ma i progetti si devono probabilmente sempre a Nervi. I proprietari costruirono anche alcuni appartamenti attigui alla fabbrica per i dipendenti, oltre a refettorio, infermieria e spaccio alimentare.

Nel 1932 lo stabilimento venne danneggiato da una piena del fiume Bisenzio, ma ancor più gravi furono i danni causati dai tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale. La ripresa fu ardua, l'azienda era ormai diventata la Società per Azioni Fratelli Sbraci ma nel 1960 arrivò al fallimento. Nel 1962 tutto il complesso fu acquistato da Giovacchino Affortunati, la cui famiglia ne è ancora proprietaria. Attualmente è utilizzata in parte per manifestazioni culturali e sportive.

Edificio industriale appartenente al progetto di archiviazione a cura di SC17.

Data rilevazione: Marzo 2017
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